Alla vista di molti, una crepa è una crepa, ma non è esattamente così: ci sono diverse tipologie di fessure sui muri:
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superficiali sull’intonaco
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strutturali sulla muratura
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statiche che non fanno movimenti
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dinamiche che si muovono in base a certe condizioni
Faccio una premessa, se le crepe sono “importanti” – diciamo da 3/4 millimetri in su – e magari sono anche disassate sul muro stesso, potrebbero essere strutturali e gravi: in questo caso ti consiglio di rivolgerti a dei professionisti di questo campo che, se lo ritengono opportuno, metteranno dei “vetrini” con indicatori per monitorare le crepe nel tempo e poter valutare gli interventi necessari, ma questi sono casi rari.
Sulle crepe statiche, cioè che non si muovono, ti basterà applicare uno stucco con una malta uguale alla parete (liscia o ruvida). In alcuni casi può capitare di trovare delle micro-crepe a forma di “ragnatela” che ricoprono tutta la parete: in questa circostanza è più conveniente andare a rasare tutta la superficie.
Diversamente, se sei su fondo ruvido ci sono delle pitture uniformanti che hanno un granello all’interno che va a ricoprire queste micro-crepe.
Con le crepe dinamiche, invece, si deve analizzare bene la situazione e, il più delle volte, si risolve andando ad allargare bene le crepe stesse, poi spolveriamo, dopodiché applichiamo una ripresa di fissativo silossanico all’interno e infine stucchiamo con una malta elastomerica, andando ad annegare una rete in superficie. A questo punto si potrà procedere con la tinteggiatura.
FASE DI INTERVENTO SU CREPE DINAMICHE NON STRUTTURALI
Quando siamo di fronte a una crepa di spessore sotto i mm. 3/4, tendenzialmente lineare e magari che segue una differenza costruttiva, potremmo definirla una crepa dinamica non strutturale. E anche se si tratta di una condizione impegnativa da risolvere, abbiamo delle soluzioni tecniche che portano notevoli risultati; vediamo nel lato pratico le varie fasi di intervento.
1. La prima cosa da fare è aprire bene la crepa con l’aiuto di uno scalpello o un flessibile con disco da muro, in base alla consistenza del supporto. In seguito bisogna rimuovere bene la polvere con un aspiratore;
2. Se il fondo non è ben coeso, cioè si sgrana facilmente anche solo raschiando senza troppa pressione, si deve consolidare: per fare questo ci sono diversi prodotti liquidi con capacità più o meno penetranti/consolidanti, ma il più delle volte un fissativo silossanico all’acqua è sufficiente;
3. Questa fase è di rinforzo al ciclo, si tratta di fresare con un macchinario specifico, tipo RG 130 Festool, per creare uno spazio dove poi andremo successivamente a riporre una rete di armatura (vedi l’articolo per essere attrezzato professionalmente ma a basso costo);
4. Il punto 4 è sicuramente il più importante: si tratta di riempire bene tutta la crepa, anche in profondità, con uno stucco elastico fibroso – il Cap-elast Riss-Spachtel, della Caparol – applicato a spatola. Essendo un prodotto in pasta, non richiede nessuna diluizione. È disponibile in formati da kg. 1,5 e kg. 10;
5. A stucco asciutto – l’essiccazione varia in base alla profondità e larghezza della crepa – si può passare alla fase successiva e andare a rasare pareggiando la fresatura fatta in precedenza, annegando una rete in fibra di vetro di grammatura circa 160 gr./m2, tipo quelle che si usano nel rivestimento termico a cappotto. Questa rete va annegata in una rasatura fibrata, da decidere in base alle condizioni che abbiamo – se la crepa è all’interno, all’esterno – e in base alla granulometria del fondo, liscio o ruvido;
6. La rasatura finale con la rete annegata deve pareggiare la fresatura, in modo che la superficie sia planare senza scalini.
7. A questo punto la nostra crepa è chiusa e rasata: dobbiamo solo dare il colore per non farla più vedere. Ma non basta una qualunque pittura e non basta fare la sola distinzione tra interno ed esterno, avendo chiuso una crepa dinamica con materiali elastici. Si deve tinteggiare con una pittura elastomerica, cioè che segue il movimento di tutto il ciclo: ci sono di tipologia liscia o ruvida, da decidere in base a com’è il muro esistente.
8. Lavoro completato! Ora la tua crepa dinamica non sarà più un incubo, dormirai sonni tranquilli senza avere il timore che la crepa esca di nuovo.
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Per ora è tutto, non mi resta che augurarti buon colore e…a presto!
Claudio